Virginia Michiel
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Capitolo a parte perchè include differenti aspetti che riguardan la donna e solo di riflesso anche l'uomo. La maternità veniva vissuta come momento di unione anche con le componenti femminili di entrambe le famiglie, ed il parto quale momento di aggregazione squisitamente femminile.

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GRAVIDANZA

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Con la gravidanza la donna aggiungeva allo status di Moglie quello di madre.

La vita di una donna era scandita dalle gravidanze ed il suo valore dal sesso del nascituro che , di rigore, si preferiva maschio per garantire un erede.

l'Alberti in Della famiglia e Francesco Barbaro in De re uxoria - di scrivere sulle norme del matrimonio, auspicava una moglie fertile come aspetto fondamentale nella scelta di una consorte.

Martin Lutero auspicava che le donne si consumassero pure di stanchezza perchè fare figli era <<questo lo scopo per cui esistono>>.

Nell'talia del Rinascimento la puerpera veniva festeggiata e coccolata e ad ella andavan onori ma anche restrizioni.

Tuttavia era uso da parte delle donne della famiglia dell'uomo donare alla futura madre vassoi decorativi e altri doni che potessero piacerle e aiutarla nella cura del nascituro.

I dolori del parto eran visti con timore ma accettati con rassegnazione, d'altronde il dovere principale di ogni donna era assicurare la prole e si attuava la strategia della quantità vista l'alta incidenza di mortalità infantile.



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NASCITA E ALLATTAMENTO

La nascita di bambini deformi o la loro morte prematura continua ad essere interpretata come un castigo per la madre che si è macchiata di chissà quali colpe segrete, la cui esistenza viene svelata proprio dall'incapacità di generare un figlio sano o forte abbastanza da sopravvivere.

ALLATTAMENTO

Tra i regnanti in particolar modo, ma anche tra i casati più importanti era d'uso che la donna allattasse solo il figlio maschio, ma anche questo era un caso raro.
L'allattamento al seno veniva rifiutato da molti in quanto contraccettivo e riduttore di fertilità secondo le convinzioni dell'epoca, ma anche, si pensava, per mantenere la donna fresca e giovane affinchè mantenesse una certa avvenenza per il marito.

Erano proibiti durante il periodo di allattamento i rapporti sessuali perchè si credeva che un nuovo concepimento o un rapporto avrebbe corrotto il latte e ucciso il bambino.

LA BALIA
Il contratto di baliatico era una faccenda di esclusiva competenza maschile per entrambe le parti: il padre del bambino e il marito della balia, o <<balio>>, si accordavano su un prezzo.
Se la balia restava incinta si allontanava il bambino.
I figli delle balie venivano nutriti a latte di capra.
I bambini di nobili e borghesi venivano di prassi affidati alla balia con tutto il corredo, eppure spesso questi arrivavano allo svezzamento con problemi di malnutrizione poichè la balia spesso era una contadina, e non prestava attenzione ai bimbi affidati più di quanta ne prestasse ai propri.
C'era un rapporto fortemente idiosincratico tra desiderio della prole per via della discendenza e tuttavia desiderio di levarsi bocche da sfamare di torno. Alcune Balie erano ricercate proprio perchè lasciavano morire i bambini.




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PARTO

Alta borghesia e nobiltà potevano godere di assistenza al parto da parte della figura equivalente dell'ostetrica oggi.

La levatrice era solitamente un'anziana o poteva essere la balia stessa che avrebbe poi allattato.

Accanto alla donna vi erano poi le altre donne della famiglia ma la presenza maschile era assolutamente vietata eccezion fatta per i medici ma solo in casi di estrema difficoltà!



La curiosa conflittualità tra chiesa e donna si manifesta anche durante il parto.

La Chiesa espresse chiaramente il divieto assoluto della presenza maschile durante il parto in quando la donna era impura e tuttavia esaltava la maternità stessa quale sacra.

Curioso è che solo la levatrice, oltre il prete, poteva , se necessario, battezzare il bambino.



Ecco una significativa descrizione, che si riferisce all'ambiente delle levatrici inglesi del 17° secolo: "L'usanza era che quando iniziava il travaglio del parto si mandavano a chiamare tutte le vicine che fossero donne responsabili, anche perché era importante diffondere la conoscenza del mestiere di levatrice il più ampiamente possibile, perché ogni donna poteva essere chiamata a prestare assistenza in una situazione di emergenza ...".

Se pure sia rappresentato nei film con modalità più moderne che antiche, all'epoca avevan come uso la sedia ostetrica. Essa era uno sgabello a ferro di cavallo su cui la gravida sedeva con una donna , solitamente madre, sorella o comunque una figura femminile di conforto, dietro lei a farle da schienale e altre due a sostenerla mentre la levatrice si occupava del bambino uscente.
Questo sistema era decisamente migliore rispetto ad altri in quanto meno faticoso per la schiena della madre e agevolava l'uscita del bambino, ma la pigrizia di alcune nobili donne e la comodità per i medici hanno favorito il diffondersi dell'uso del letto e della posizione supina per la partoriente verso la fine del '600.

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I bambini spesso morivano nei primi due o tre anni di vita per molti fattori dovuti alle condizioni igieniche o alle false convinzioni dell'epoca.

Forse alcune donne avranno vissuto queste nascite come un qualcosa di effimero, magari proprio perché dovute e non volute ma sicuramente per alcune eran tragedie che andavano segnando solchi profondi di sofferenza nel corpo e nello spirito in quanto non vi era riposo per il corpo femminile e non veniva concesso il tempo per elaborare il lutto.

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