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Ludovico Valmarana

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Età 27 anni

Altezza :185 cm circa

Capelli : Castani
Longilineo con muscolatura dovuta al mestiere delle armi.

Sa tirare di scherma, sparare e cavalcare; possiede una discreta mira.

Sa leggere, scrivere e far di conto, come ogni buon nobile. Colto e istruito nelle lettere e nelle arti militari, estremamente adattabile a qualsiasi compito gli venga affidato.
Moderatamente ambizioso, ha fatto dell'umiltà una sua bandiera (umiltà, ovviamente, moderata).
Aperto di vedute sol quando gli conviene, appoggia gli studi della moglie quale speziale e futuro docteur.

Per quanto riguarda usi e costumi conservatore, specialmente per quanto riguarda la netta distinzione tra nobili e volgo. Difensore della morale comune in pubblico ma unicamente per puro pragmatismo e solo laddove questo comporta vantaggio per la sua reputazione.







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Fin dai primi tempi che giunse a Venezia, Ludovico ha partecipato attivamente alla vita militare e, appena possibile, politica della Repubblica facendone questione di principio difendere la Serenissima.
Durante il lungo fidanzamento con la giovane Michiel egli ha manifestato un carattere buono, ragionevole, volto sempre alla comprensione che gli ha permesso di conquistarsi la fiducia della famiglia della giovane. Sprazzi tuttavia di un altro lato del suo carattere si intravedevano nell'aver a che fare con delinquenti et similia nonchè con la servitù con il quale si mostrava già dapprima rigido e severo.

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Il PASSATO

Istruito in convento di frati domenicani a Cipro.
Durante un attacco dei pirati al porto ed al convento stesso, egli si salva per un soffio grazie ad amici, e fa esperienza imbarcandosi in diverse navi e facendo tesoro dei viaggi.

A 25 anni approda a Venezia arruolandosi nella Marina e nell'arco di un anno e mezzo riesce a salir di grado fino a diventare Capitano Generale da Mar.

Abbandona la carica tuttavia indicando l'amico Maffeo Bragadin come suo valido successore, e solo in seguito all'offerta dell'avogaria da parte del Falier, il quale nel frattempo, accetta di diventar Savio.

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IL SIGNORE E PADRONE

Benchè di buon carattere come si sarebbe portati a pensare, è uomo severo ed esigente con la servitù. Non pretende mai cose impossibili nè illogiche ma comunque pretende rispetto e solerzia nel lavoro.

Gentile e comprensivo unicamente con la moglie se pure alterni momenti di severità anche con ella, mai comunque ingiustificati e sempre nel rispetto del rango e della provenienza della consorte, nonchè della indole di ella.





IL PADRE

Attento ben più di quanto si possa credere al futuro dei gemelli. Non perde ovviamente occasione di sistemare entrambi i primogeniti stabilendo a priori che i futuri (poichè è certo che ve ne saranno) andranno ad occupare posizioni alte nel clero.
Programmatore delle vite in base alle aspirazioni di migliorare ulteriormente la posizione della sua famiglia nel panorama politico Veneziano.
Ha concesso , giusto perchè conveniva anch'egli ma lasciando credere quel che si voleva, che la prima figlia femmina andasse in sposa e grazie all'accortezza ed alla "alleanza" del Savio Politi, ei già è in trattative per stender un contratto di matrimonio tra Lucrezia e il giovane Sebastiano.

CAPITANO GENERALE DA MAR

Partecipa alla spedizione della Serenissima,in collaborazione con la Calypso, capitanata dal Politi, per la liberazione del Procuratore Del Carretto.

Missione che ha successo e gli frutta la promozione da prima a Comito e di seguito a Capitano Generale da Mar per meriti. Il Politi prende a cuore la sua carriera giudicandolo elemento valido e ne fa suo pupillo appoggiandolo politicamente.

La sua onestà e serietà sul lavoro e la capacità di impegnarsi a fondo nelle indagini lo rende noto all'allora avogador Fabio Falier

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L'AVOGADOR

Divenuto avogadore si trova ben presto una gatta da pelare non da poco. Il Doge viene assassinato e pare muoia tra le braccia di Eloire De Le Erynes, madre adottiva della fidanzata. Tuttavia riesce a mostrarsi imparziale e diplomatico, il che getta ancora luce sulla sua carriera ,fruttandogli l'appoggio della Signora Michiel per anticipare il matrimonio con la fidanzata, fin quando...per un equivoco, qualche dissapore e un pò di fermento dovuti all'elezione del nuovo doge, qualche nube si affaccia all'orizzonte.
Tuttavia la Famiglia della moglie lo appoggia, se pure ora starà a lui sapersi giocare bene le sue carte, tra queste, il matrimonio potrebbe rivelarsi quella vincente se saprà esser ancora una volta diplomatico.

Nel corso della carriera incontra e appoggia, trovandosi in perfetta sintonia e accordo nei suoi principi conservatori, il nobile Federico Dandolo,facendo si che diventi anch'egli avogador e collabori quindi con lui nelle indagini.

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IL CASO INES FLANDRES - Di collane, navi e rapimenti


Nel corso dei primi mesi di matrimonio un altro aspetto di lui è venuto fuori nel corso di un'indagine su tre diversi episodi gravi che vedevano come anello di congiunzione, vuoi per sospetto, vuoi per pregiudizio, l'unica donna pirata presente. E su di ella , giustificato almeno con la propria coscienza da quelle chiacchiere e la mentalità dell'epoca in merito alla condotta di quella donna,egli comincia a mostrare un volto decisamente differente. Le labbra prendono una piega crudele, l'anima si fa impermeabile alla sofferenza dell'altrui corpo e, in collaborazione con il Del Carretto, un sottile piacere nel tormentare chi viene considerato rifiuto , indifferente se realmente colpevole o meno, comincia ad insinuarglisi nell'animo. L'intuito non lo inganna, solo si trova a dover cercare o produrre prove. Unico neo in questa operazione che sembra filar liscia nella sua ingiustizia per noi contemporanei....sua moglie!Ma di già forse escogita qualcosa per uscirne pulito agli occhi di lei come lo è agli occhi dei nobili e delle autorità. D'altronde chi crederebbe mai ad una donna di dubbia fama che accusa un nobile difensore dei valori della famiglia e con l'apparenza impeccabile?