EDUCAZIONE SENTIMENTALE

L'educazione sentimentale di una ragazza nel rinascimento era a dir poco scarna. Pochi erano i precetti che imparavano a seconda
che fossero destinare al convento o al matrimonio.
Tale destino veniva deciso spesso e volentieri alla nascita, e tale scelta condizionava irrimediabilmente l'educazione
e i regali che avrebbe ricevuto.
Virginia non era destinata al convento ma al matrimonio. Il patrigno decise che sarebbe stata chiusa in convento e in
previsione di ciò ricevette in regalo salmi, bibbie , vangeli e bambole raffiguranti santi.
Ma evidentemente il destino aveva scelto per lei ancor prima che il patrigno ed ella giunse a Venezia senza alcuna educazione
a riguardo dei sentimenti e del matrimonio se non l'esperienza delle compagne educande.
Quanto una fanciulla come Virginia veniva a sapere era riguardante solo il rigido protocollo matrimoniale di una famiglia
di rango, quanto accadeva dopo la cerimonia era lasciato all'immaginazione ed ai suggerimenti brevi, scarni e privi di qualsiasi
spiegazione in merito ai perchè ma relativi unicamente al "dovere di star ferma e lasciar fare".
E' facile comprendere di quante paure, timori e fantasie si condisse quel "dovere coniugale" che significava
tante cose. Talvolta, alcune tra le più ingenue, ignoravano bellamente questo aspetto del matrimonio andandolo a scoprire
la notte stessa.
Chi, come Virginia, tuttavia si trovava ad aver un marito comprensivo (non è da escludersi che ne esistessero anche se
non documentati), poteva viver quella scoperta come piacevole esperienza che di certo influirà su tutta la durata del matrimonio
stesso.
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