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Prima di parlare di educazione occorre precisare due cose fondamentali. Non esisteva una vera e propria pedagogia all'epoca,
e i bambini non venivano considerati persone ma , tuttavia, futuri eredi. Curioso atteggiamento. Il bambino come termine ha
una connotazione negativa, difatti deriva da Bambo che significa "stupido, sciocco". Non gli veniva attribuita una
facoltà intellettiva. Tuttavia nel Rinascimento l'atteggiamento comincia a cambiare e si sviluppa una protezione per fanciullo
e attenzione alla sua istruzione e alle frequentazioni.
Le età della giovinezza erano distinte in tal modo :
Infantia 0-7 anni
puerizia 7-14 anni
adolescentia 14-21 anni
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ISTRUZIONE
Dai 7 anni un bambino acquisiva il privilegio di essere considerato maggiormente futura persona in quanto in grado di parlare
e di esprimersi.
Da quella età che fosse nobile o borghese o del popolino iniziava la sua istruzione che lo avrebbe portato ad apprendere
un mestiere diventando ragazzo di bottega o istruito per affiancare in futuro il padre e seguirne poi l'attività.
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PEDOFILIA
Considerando che la testimonianza di un infante non valeva nulla, considerando che il peggior delitto all'epoca era la sodomia,
occorre valutare in un'ottica differente da quella attuale (senza approvarla sia chiaro) il fenomeno diffuso della pedofilia.
Pochi documenti processuali sono pervenuti al giorno d'oggi ma c'è da immaginare , dall'esito di uno di questi, che il numero
fosse ben maggiore di quanto si pensi.
Un documento illustra la presa di posizione ferma e decisa di Isabella Gonzaga, perchè si punisse un uomo che aveva violentato
un bimbino di 9 anni "con uscita di sangue" . L'imputato, nonostante a schierarsi fosse la principessa in persona
(non raro visto che Isabella era molto sensibile e determinata su questo argomento) ricevette una pena infima e non il rogo
come era regola allora (per la sodomia per altro).
Questa indulgenza fa pensare che l'imputato stesso potesse essere minorenne. D'altronde verso i minori veniva tuttavia
giuridicamente posto un occhio di riguardo giustificando con le intemperanze e gli istinti anche le nefandezze
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VITTORINO DA FELTRE - LA ZOIOSA
Nel rinascimento, grazie ai Gonzaga che tutto volevan sapere di ciò che accadeva a corte, e grazie all'influenza benevola
di Isabella Gonzaga, fu possibile , grazie a Paola Malatesta e Francesco Gonzaga, fondare la scuola all'interno della corte
mantovana.
Tale scuola doveva educare e istruire a d'uopo i rampolli dei nobili che vi mandavano i loro fanciulli, assicurando protezione
anche dai potenziali pedofili.
Fu chiamato a dirigere questa scuola Vittorino Da Feltre, illustre intellettuale di allora che trasformò un casino costruito
per i piaceri del duca, in un luogo di austera ma sensata scuola.
Molte famiglie, tra cui nobili di Venezia, mandavano i loro bambini a questa scuola prestigiosissima.
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SQUILIBRI
Quello che fa pensare è il notevole squilibrio tra educazione maschile e femminile.
1. Entrambi dovevano ricevere un'istruzione, una improntata ad ereditare le proprietà e/o il mestiere paterno, l'altra
improntata ad essere all'altezza di dialoghi e discussioni ma orientata fortemente verso il matrimonio.
Mentre il maschio aveva forse più tempo per crescere e veniva facilmente allontanato da casa e mandato in altre corti
appena possibile, la femmina veniva si mandata in altre corti ma doveva aver contatti con pochissimi selezionatissimi uomini,
ossia i maschi della propria famiglia fino al matrimonio.
2. L'età in cui veniva promessa in sposa una bambina poteva essere variabile, in media erano i 7 anni o 12 anni. Una volta
stilato il contratto e stabiliti i termini, la cerimonia sanciva solo il passaggio e la consumazione. L'età della ragazza
per questo passaggio da fanciulla a maritata poteva variare tra i 12 e i 14 anni nel '400 ma nel Rinascimento andava aumentando
l'età grazie forse a talune madri (quale la madre di Isabella D'Este) che trovavan modo diplomatico di temporeggiare in favore
della crescita della propria figliola.
Il passaggio allo status di adulto per una donna avveniva pertanto molto prima rispetto all'uomo con conseguenze sulla
formazione della personalità e sulla crescita psicologica.
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